La leggenda narrà che San Martino tagliò in due parti il su mantello e ne donò metà ad un povero nudo e freddoloso. Dio lo ricompensò rendendo il clima mite nonostante fosse quasi inverno. Da questa leggenda nasce la cosiddetta “Estate di San Martino” conosciuta in tutta europa e che cade nella seconda decade di novembre. San Martino si festeggia l’11 Novembre.
Giosuè Carducci dedica una delle sue poesie a questo periodo dell’anno durante il quale si preparano i nuovi vini e iniziano le migrazioni degli uccelli.
San Martino
La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.